La Storia |
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Fino ai primi decenni del 1800 il trasporto a valle dei blocchi di marmo ricavati con fatica dalle cave a monte, veniva attuato mediante l'utilizzo di carri di tipo romano trainati da buoi. Fu proprio all'inizio del 1800 che si cominciò pensare a mezzi alternativi di trasporto, che potessero velocizzare e rendere così più efficiente la discesa a valle dei blocchi grezzi, verso le segherie o verso la spiaggia della Marina di Avenza. L'utilizzo dei buoi sopravvisse in parte anche all'avvento di nuovi mezzi di trasporto, tanto che per il trasporto del famoso "monolite"(17 metri di lunghezza e 2,34 metri in altezza e larghezza, senza venature ed incrinature), destinato al costruendo "Foro Mussolini", nel 1929 venne utilizzato un carro trainato da ben 30 paia di buoi. |
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La via Carriona nei primi anni dell'ottocento |
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La nascita della Ferrovia Marmifera Privata di Carrara è stata molto tortuosa e complessa. Si cominciò infatti a parlare della possibile realizzazione di una linea ferroviaria che potesse incrementare il tasso di produttività del settore marmifero sin dal 1830. Tuttavia per l'ottenimento della concessione furono necessari più di 40 anni, caratterizzati da continui capovolgimenti di fronte e dal susseguirsi di diversi gruppi di imprenditori e progettisti. Le controversie riguardarono anche il Comune ed il Governo nazionale e videro alfine vincitore il Comune. Il progetto base venne approntato nel 1869 dagli ingegneri Carlo Willy e Pietro Ganzoni, su commissione del cavalier Giuseppe Troyse-Barba, di origine fiorentina, che aveva stipulato una convenzione con il comune nel 1867. Tale progetto prevedeva la realizzazione di una linea ferroviarea a trazione tradizionale dalla Marina di Avenza fino alle stazioni a monte del Bivio dei Bardi (Canalie) e della Piastra. In un primo tempo fu abbandonata l'idea di raggiungere i bacini di Ravaccione, Fantiscritti e Colonnata, a causa delle eccessive pendenze e dei raggi di curvatura. |
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